Feb
25

Conversazioni e proiezioni

“Abbiamo incontrato Giovanni Cioni in occasione del 40 Laceno d’Oro, ad Avellino, dove ha presentato due dei suoi inclassificabili documentari, Nous/Autres girato nel 2005 a Bruxelles, e In Purgatorio, del 2009, una discesa inarrestabile nelle viscere profonde di Napoli. Un lavorio sulla materia bruta del reale, quello di Cioni, una pratica filmica che sembra quasi darsi per caso, costantemente smarginata e aperta all’imprevisto. Un vero e proprio “cinema corsaro” (per citare il progetto collettivo che lo ha visto protagonista con quello strano oggetto che è Gli Intrepidi) apparentemente senza centro e senza regole. Eppure caldo, vivo, capace di raccontare, come pochi altri, l’umanità delle persone incontrate lungo il cammino. Un cinema in cui l’elaborazione teorica sembra farsi da parte, per lasciar spazio alla densità delle cose.”

Dec
04

DICEMBRE 2015 – Dal ritorno, Per Ulisse e In Purgatorio

Dal ritorno/Depuis le retour à Bruxelles vendredi 11 décembre à 19h au Botanique dans le cadre du 15ème Festival du Cinéma Méditerranéen.  Je suis heureux de retrouver Bruxelles en cette occasion, en ces temps-ci.

In purgatorio e Per Ulisse a Sassari per la prima edizione del DocSSFestival internazionale del Cinema Urbano dal 15 al 19 dicembre – dove, oltre all’onore di presiedere la giuria insieme ad Adriano Aprà,  terrò un seminario sull’esperienza della città come scrittura cinematografica, con estratti di mei lavori, oltre a In purgatorio a Napoli,  come Témoins Lisboa aout 00, La rumeur du monde, Nous/Autres a Bruxelles

Apr
29

su DAL RITORNO/DEPUIS LE RETOUR

Jacques Mandelbaum dans Le Monde, 19 mars 2015

“(….)Témoignage cru, fragmenté en raison de l’état de santé du vieil homme, d’autant plus atroce que détaillé, dépouillé de la retenue qu’un individu moins âgé aurait peut-être adoptée. Silvano, qu’on voit usurper une vie normale dans de vieilles bobines super-8, a d’ailleurs longtemps vécu sans rien avouer de son passé. Mais que peut encore nous apprendre un tel film ? Rien sans doute, sa vertu est ailleurs. Elle consiste à accompagner dans la mort ce personnage hors normes, ployant sous le poids inhumain de ses souvenirs, et dont chaque apparition à l’écran, à mesure que progresse sa maladie, semble l’éloigner davantage de nous.

Voilà déjà quelque temps que le cinéma se confronte à la

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