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Mai 2017 – LOURDES LAS VEGAS sur TENK.FR
LOURDES LAS VEGAS en SVOD VOD sur la plateforme Tenk.fr à partir du 12 mai 2017
Un film que j’ai réalisé en 1999 autour du Bernadetje de Alain Platel et Arne Sierens.
Ici quelques extraits:
LOURDES LAS VEGAS extrait#1 from GIOVANNI CIONI on Vimeo.
LOURDES LAS VEGAS extrait#2 from GIOVANNI CIONI on Vimeo.
LOURDES LAS VEGAS extrait#3 from GIOVANNI CIONI on Vimeo.
Une piste d’autoscooters. Des autoscooters. Des vrais, qui tournent et se cognent. Pour de vrai.Le monde sur une piste, un monde vrai. Le monde sur une piste, un monde plus vrai que vrai. Ce monde, cette piste, c’est la scène d’un spectacle.
Le film est une retranscription cinématographique de ce monde. Du véritable fictif. Comme un karaoke. Comme un album souvenir.
64 minutes, 1999, à partir du spectacle de Alain Platel et Arne Sierens Bernadetje.
Image: Samuel Dravet- Son et mixage: Paul Heymans – Montage Arianne Beckers
Production Qwazi qWazi filM, Heure d’été productions (Paris), Victoria (Gand), RTBF, France 3.
Premier Prix Napolidanza au festival Il Coreografo Elettronico, Naples, juin 1999.
Scènes d’ecran, Bruxelles 1999 (film d’ouverture)
Videodance Beaubourg, Paris 2000 (film d’ouverture),
Filmvideo Riccione 2000
diffusion tv: RTBF, VRT Canvas, FRANCE3
Conversazioni e proiezioni
“Abbiamo incontrato Giovanni Cioni in occasione del 40 Laceno d’Oro, ad Avellino, dove ha presentato due dei suoi inclassificabili documentari, Nous/Autres girato nel 2005 a Bruxelles, e In Purgatorio, del 2009, una discesa inarrestabile nelle viscere profonde di Napoli. Un lavorio sulla materia bruta del reale, quello di Cioni, una pratica filmica che sembra quasi darsi per caso, costantemente smarginata e aperta all’imprevisto. Un vero e proprio “cinema corsaro” (per citare il progetto collettivo che lo ha visto protagonista con quello strano oggetto che è Gli Intrepidi) apparentemente senza centro e senza regole. Eppure caldo, vivo, capace di raccontare, come pochi altri, l’umanità delle persone incontrate lungo il cammino. Un cinema in cui l’elaborazione teorica sembra farsi da parte, per lasciar spazio alla densità delle cose.” Inizia così una bella conversazione con Aldo Spinello e Sergio Sozzo pubblicata sul numero 20 di Sentieri Selvaggi, dal titolo: L’Intrepido.
Prossime proiezioni:
Per Ulisse a Brescia, Nuovo Cinema Eden, mercoledì 9 marzo, ore 21, nell’ambito di METAMORFOSI FESTIVAL – Scena mentale in trasformazione un progetto nato dalla collaborazione fra l’associazione Teatro19 e Unità Operativa 23 degli Spedali Civili di Brescia. Per informazioni
Dal Ritorno, anteprima a Sesto Fiorentino, Cinema Grotta, martedì 15 marzo ore 21, in collaborazione con Festival dei Popoli e CinemAdhoc, Fondazione Sistema Toscana
A Parigi, il 30 marzo al cinéma La Clef, anteprima di Dal Ritorno in occasione dell’uscita in Francia dell’edizione dvd curata da Zeugma films.
Su Dal Ritorno, una conversazione con Dario Oropallo per Cafebabel: http://www.cafebabel.it/napoli/articolo/dal-ritorno-intervista-con-giovanni-cioni.html
“Come restituire l’esperienza della visione di un documentario come Dal ritorno? un film che proprio attorno al quesito del se e come trasferire all’Altro un’esperienza di vita (…) costruisce la sua ragion d’essere? … Una recensione di Armando Andria su Schermaglie
“Non è un film di memoria, non ci sono immagini di repertorio, ci siamo noi dentro” Simona Baldanzi
su DAL RITORNO/DEPUIS LE RETOUR
Jacques Mandelbaum dans Le Monde, 19 mars 2015
“(….)Témoignage cru, fragmenté en raison de l’état de santé du vieil homme, d’autant plus atroce que détaillé, dépouillé de la retenue qu’un individu moins âgé aurait peut-être adoptée. Silvano, qu’on voit usurper une vie normale dans de vieilles bobines super-8, a d’ailleurs longtemps vécu sans rien avouer de son passé. Mais que peut encore nous apprendre un tel film ? Rien sans doute, sa vertu est ailleurs. Elle consiste à accompagner dans la mort ce personnage hors normes, ployant sous le poids inhumain de ses souvenirs, et dont chaque apparition à l’écran, à mesure que progresse sa maladie, semble l’éloigner davantage de nous.
Voilà déjà quelque temps que le cinéma se confronte à la réalité de la disparition des survivants de la barbarie nazie. Giovanni Cioni filme littéralement cela, ce singulier paradoxe qu’est la disparition du survivant, son obscène réconciliation avec la mort programmée. Ce faisant, il enregistre le stade terminal du témoignage sur la barbarie concentrationnaire nazie, nous abandonne à la perspective de devoir désormais nous passer de toute parole incarnée pour nous saisir de cet événement qui entre, ipso facto, dans l’Histoire.(…) Film magnifique ” Lire l’article
Michele Faggi su Indie-eye.it http://www.indie-eye.it/cinema/covercinema/dal-ritorno-di-giovanni-cioni-la-recensione.html
“…Il viaggio stesso allora diventa il movimento di un revenant, compenetrazione di un punto di vista estremo e periferico, come lo sguardo di un sopravvissuto che continua a vedere quello che non si scorge a occhio nudo…”
Arianna Pagliara su Pointblank http://www.pointblank.it/recensione//dossier-giovanni-cioni-6-depuis-le-retour-dal-ritorno-/
“…Davvero, a questi racconti non si può e non si deve aggiungere nulla. E Cioni procede infatti nella direzione di un necessario minimalismo mettendo assieme un film in cui le immagini più potenti non sono tanto, o non solo, quelle che vediamo, ma piuttosto quelle che le parole precise e categoriche del protagonista sanno tragicamente, nitidamente, evocare….”
Segnalo questo dossier sul mio lavoro, sui miei film passati o recenti, sempre su Point Blank, che ringrazio per l’interesse e per l’accuratezza:
“(…)I film di Cioni sono viaggi iniziatici che si generano da impressioni per poi trasformarsi in passaggi, in cinema, attraverso il dialogo dell’esperienza partecipativa e la necessità di vivere i propri film (…)”
http://www.pointblank.it/recensione/dossier-giovanni-cioni-dal-profondo/
http://www.giovannicioni.org/films/dal-ritornodepuis-le-retour
