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CANTIERE PER ULISSE, FESTIVAL DEI POPOLI, 12 NOVEMBRE
Lunedì 12 novembre alle ore 15 allo Spazio Uno, nell’ambito della nuova sezione del Festival dei Popoli, Panorama in Cantiere, organizzata con Documentaristi anonimi e Cinemaitaliano.info, presento il cantiere del mio progetto Per Ulisse.
Il titolo che ho dato al cantiere è IL FILM SENZA CONFINE – la vita al tempo del film, oltre il film…
Frequento da qualche anno il Ponterosso, come se fossi stato adottato in questo che sembra un porto di mare. Ero stato invitato da Stefano Sarri a fare delle interviste. Ho proposto di inventare un film da fare, con loro. Ho proposto che sia un film PER Ulisse. Ulisse che è lo scomparso, in preda a mostri e sirene, che torna dal paese dei morti, in un viaggio senza fine. Il suo nome è nessuno, è lo sconosciuto che si racconta dopo aver sentito narrare le sue gesta.
Sono qualche anno che giro, in un’esperienza che per me è uno scambio. Uno scambio che si nutre del tempo, il tempo trascorso a parlare, ascoltare, vivere assieme. Ma anche a condividere l’elaborazione del film. A creare situazioni, immagini, che suscitino il racconto, il gesto, l’ascolto.
Il film potrebbe essere senza fine, come la vita che prosegue e le cui vicissitudini entrano a far parte del film. Perlomeno del tempo in cui sto facendo il film. Potrei fare un film con ognuna delle persone che ho conosciuto al Ponterosso. La questione che voglio aprire nel cantiere risiede proprio in questo rapporto, quasi di inadeguatezza tra il film in corso e il reale della vita. Allora la domanda è perchè fare un film del genere ? Non si tratta di documentare ( non solo). Forse per ritrovare qualcosa di mio (e che appartenga ad ognuno di noi) nel vissuto degli altri.
LE FILM EST UNE EXPERIENCE DU MONDE par Carlo Chatrian
TEXTE ECRIT POUR LE CATALOGUE DE VISIONS DU REEL, NYON, AVRIL 2011
Si le cinéma est un outil pour prendre place dans le monde, ou bien pour trouver sa place dans le monde, chez Giovanni Cioni cette activité se traduit dans un mouvement de perte. Perte de soi et perte des repères que les catégories d’habitude hébergent. Où est la fiction ? Et où est la réalité dans ses films ? Qui est-ce qui regarde ? Et qu’est-ce qu’on regarde au vrai ?
Une piste d’autos tamponneuses devient un espace abstrait pour dévoiler l’imaginaire contemporain des adolescents (Lourdes Las Vegas), une maison abandonnée où un faux couple témoigne à la fois de l’exil subi et du dédain envers les nouveaux refugiés (Nous / Autres), un cimetière qui se transforme en une ville ou peut-être l’inverse (In Purgatorio)… Que ce soit à travers des lieux qui se dérobent au regard ou bien des rencontres avec des personnages qui viennent de nulle part, Cioni semble renverser le principe qui veut qu’un documentaire soit toujours ancré dans une réalité.
Ses films proposent des voyages dans des « terrae incognitae », des terres à découvrir alors qu’elles sont placées au cœur même de nos sociétés. Bruxelles, Naples, Lisbonne… chaque ville est la ville où l’on pourrait habiter et où on habite sans pour autant perdre l’attitude de l’étranger
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Giovanni Cioni, cinéaste sémeur de troubles (in TELERAMA online)
Ce week-end, le festival Visions du réel a consacré une “séance spéciale” à Giovanni Cioni, cinéaste de l’ambiguïté, de l’instabilité et de la contradiction. Un auteur humaniste et complexe. (lire la suite)

